Il pittore veneziano colse lo spirito della città e lo ripropose, in tutto il continente
La storia di Venezia è da sempre legata alla bellezza, in tutte le sue declinazioni: arte e architettura, ma anche feste, soldi, sesso e trasgressione.
Nel 1600 infatti Venezia era la metà più ambita nel mondo per tutti quelli che ricercavano il piacere, che amavano godere dei vizi della vita. A quell’epoca, ormai, non restava granché della ricchezza che aveva accompagnato la Repubblica marinara per tutto il Mediterraneo, non i floridi commerci di spezie, non la magnificenza medievale.
Lo Stato veneziano era in declino, le feste e la dissolutezza rimanevano le uniche consolazioni di una città che aveva fatto la Storia.
Non stiamo certo parlando del turismo dei giorni nostri, con le navi da crociera e i piccioni di piazza San Marco, i visitatori con pochi spiccioli in tasca e i negozi di gadget a ogni angolo di strada.
In quegli anni a raggiungere Venezia erano le famiglie aristocratiche europee, i giovani inglesi nobili, i personaggi più ricchi e illustri di tutto il continente.
Se una minoranza di questi arrivava in città per apprezzarne la cultura e respirarne il fermento artistico, la gran parte ricercava divertimenti e trasgressioni, feste indimenticabili e gioco d’azzardo.
Non è un caso che il più antico casinò del mondo, a quei tempi Casa da gioco, sorga proprio qui.
Non è un caso neanche che l’eredità più famosa della Venezia del tempo sia proprio frutto di quest’epoca dissoluta: da Vivaldi a Casanova, dal Carnevale veneziano alle vedute del Canaletto, oggi inestimabili oggetti da collezione.
Le scene dipinte dal Canaletto sono le più classiche che possiamo immaginare: il canal Grande, piazza San Marco, il Ponte di Rialto, ma anche le case da gioco, le feste in machera, i sarti e i musicisti di quel tempo, oltre agli immancabili gondolieri al lavoro.
Giovanni Antonio Canal
meglio noto come Canaletto, infatti, era un “vedutista”
Per lo più le sue cartoline, i suoi dipinti ritraggono architettura e natura di Venezia, con grande attenzione all’atmosfera e alla luce, a ogni momento della giornata e soprattutto alla prospettiva.
Oggi è possibile rivedere i luoghi proposti dal Canaletto nelle sue opere immortali, pressoché immutati. Per visitare Venezia così come l’abbiamo immaginata, non c’è soluzione migliore della prospettiva dei canali. Le gondole che un tempo erano il principale mezzo di trasporto cittadino e sopravvivono ancora oggi, sono sicuramente il punto di osservazione privilegiato per i tutti i visitatori.
Anche le feste in maschera e il carnevale veneziano sopravvivono ai giorni nostri.
Sono infatti una delle mille attrazioni, sicuramente tra le più trasgressive e divertenti, rimaste quasi inalterate nel corso dei secoli: atmosfera, ambientazioni e vestiti ci porteranno indietro nel tempo, ogni anno da fine febbraio all’inizio di marzo.
Possiamo fare un tuffo nel passato direttamente a casa del Canaletto.
Infatti è anche possibile visitare i luoghi dove è cresciuto e ha vissuto il grande pittore veneziano, una modesta casetta all’angolo di un piccolo cortile nei pressi di piazza San Marco.